Es ist der erste Advent und im Haus der Hunde Kira und Cody herrscht bereits Weihnachtsstimmung. Doch Kira ist genervt von einer kleinen Tradition rund um den Weihnachtsbaum und in der Nacht trifft sie auf einen geheimnisvollen Besucher… Eine Weihnachtsgeschichte auf Italienisch für die vier Adventssonntage.
Erzählt aus einer lustigen Hundeperspektive!
Gli spiriti del Natale, eine Weihnachtsgeschichte auf Italienisch der Reihe Storie facili in italiano von Italiano Bello zum Italienisch lernen und lesen! Kostenloses E-Book im PDF-Format zum Herunterladen mit kompletter deutscher Übersetzung und MP3-Hörbuch.
Extras: Jedes Kapitel auch in Video-Format zum Anschauen hier im Beitrag oder auf YouTube.
Die Hörgeschichte befindet sich außerdem auf allen Podcast-Kanälen von Italiano Bello – Storie e letture in italiano (u.a. Spotify, Apple Podcast, Anchor).
- Storia per A2
- Italienisch-Deutsch
- Una storia con Kira e Cody
- Autrice: Ellie
- Con video!
- Ispirato a "Canto di Natale" di Charles Dickens
Storie facili in italiano • Gli spiriti del Natale
Inspiriert von Charles Dickens "Eine Weihnachtsgeschichte"
Kennst du schon die klassische Weihnachtsgeschichte “eine Weihnachtsgeschichte” (orig. A Christmas Carol) von Charles Dickens? Entdecke dieser Klassiker auch auf Italienisch: Sehr empfehlenswert! In unserer Buchhandlung kannst du die übersetze Originalgeschichte als auch wunderschöne anderen Versionen wie die von Geronimo Stilton finden.
1 - Prima domenica di Avvento
Oggi è la prima domenica di Avvento. Padroncina ha acceso la prima candela della corona dell‘Avvento. Fuori fa molto freddo. Brrr meglio stare in casa al calduccio… Cody è sdraiato sul tappeto davanti al camino e dorme tranquillo. Io sono sdraiata sotto il tavolo e osservo Padroncina. Sta lavorando all‘uncinetto. Lei fa sciarpe, cappelli e calze. Ora sta facendo una sciarpa azzurra.
«Ecco fatto!» Padroncina osserva soddisfatta la sciarpa. Io mi avvicino incuriosita.
«Guarda Kira, ti piace? È per te» dice e mi mette la sciarpa intorno al collo. È calda e morbidissima.
All’improvviso suona il campanello. Ding dong. Chi sarà?
Padroncina apre la porta. «Ciao Edo!»
Ah, è arrivato Amicone! Io e Cody lo chiamiamo Amicone, perché lui è il nostro grande amico. Sono felice di vederlo, mi sta molto simpatico.
Amicone ha con sé un grosso abete. Padroncina lo aiuta a portare l’albero in casa e lo mettono vicino al camino.
«Cody, come lo addobbiamo quest‘anno?»
Ha in mano due scatolette, una con palline rosse e dorate, l‘altra con palline azzurre e argentate.
Eh? Perché lo chiede solo a Cody? Anch’io voglio decidere! Mi avvicino felice, ma Padroncina mi ferma. «No Kira, mi dispiace, ma è Cody che sceglie i colori dell’albero di Natale. È un po‘ una tradizione, vero Cody?»
Proprio così! abbaia lui felice.
Uffa! Mi siedo un po’ triste e osservo Cody e le palline. Quelle azzurre e argentate sono così belle! Ma Cody sceglie le palline rosse e dorate.
«Quest’anno i colori dell’albero di Natale sono rosso e oro!»
«Ottima scelta Cody!»
Padroncina e Amicone addobbano l‘albero e io li osservo un po’ delusa. Poi prendo una pallina azzurra e la porto nella mia cuccia.
È notte.
Amicone ha cenato da noi e poi è andato a casa. La sciarpa azzurra che mi ha regalato Padroncina è molto morbida. Ma io sono triste e non riesco a dormire. Tra le mie zampe c‘è la pallina azzurra. I colori dell‘albero di Natale, rosso e oro, proprio non mi piacciono. Adesso non sono solo triste, ma sono anche un po‘ arrabbiata. Non è giusto. Anch’io voglio scegliere i colori dell‘albero di Natale! Sono arrabbiata con tutti: con Cody, con Amicone e anche con Padroncina.
Una luce appare fuori dalla finestra. La luce si avvicina e diventa sempre più grande. Attraversa la finestra e si ferma di fronte a me.
Oddio! Un fantasma!
«Piccola mia, non mi riconosci?» chiede il fantasma.
Questa voce dolce, il suo viso… «Mamma?» chiedo incerta.
Il fantasma mi sorride.
«Mamma!»
Voglio annusarla e leccarla, ma non ci riesco. Non ha odore. Non ha consistenza.
«Cosa fai qui, mamma?» le chiedo.
«Tesoro mio, sono venuta per avvisarti. Ogni domenica prima di Natale verrà uno spirito a farti visita.»
«Uno spirito? E perché?»
La mamma scuote la testa e non risponde.
«Sei diventata così bella, piccola mia» dice e sorride dolcemente.
Poi si gira e va verso la finestra.
«Mamma, aspetta! Rimani con me ancora un po’!»
Ma la mamma non si ferma. La seguo disperata. «Aspetta, ti prego!»
Finalmente si ferma e mi guarda. Il suo sorriso è triste. «Mi dispiace, tesoro mio, ma non posso. Ma non dimenticare che sono sempre con te, nel tuo cuore.»
La mamma avvicina il suo naso al mio e riesco quasi a sentire il suo odore. Chiudo gli occhi. Mamma…
Quando li riapro, la mamma è scomparsa.
2 - Seconda domenica di Avvento
Oggi è la seconda domenica di Avvento e Padroncina ha acceso la seconda candela della corona dell’Avvento. Ora però è spenta. Tutte le luci sono spente.
È notte.
Non riesco a dormire. Domenica scorsa è successa una cosa davvero strana… ho visto un fantasma! Ma non un fantasma qualsiasi: era lo spirito della mia mamma! Lo spirito della mamma mi ha detto che ogni domenica prima di Natale uno spirito viene a farmi visita. Ma quando arriva? Non l’ha detto. E perché? Non ha detto neanche questo. In effetti la mamma non ha detto molto ed è subito scomparsa.
Guardo la pendola. È mezzanotte meno un quarto.
Chissà se lo spirito arriva davvero? Osservo l’albero di Natale. Ogni volta che lo guardo mi sento triste e arrabbiata.
La pendola suona. Dong. Dong. Dong. Uno, due, tre. Li conto tutti. Dodici rintocchi.
È mezzanotte, l’ora degli spiriti.
Arriva? Non arriva? Non vedo nessuna luce. Non sento nessun rumore.
Mezzanotte e cinque.
Mezzanotte e dieci.
Esco prudentemente dalla cuccia e mi guardo in giro. Niente.
Che sollievo! Allora ho solo sognat…
«Scusa il ritardo! C’è un sacco di traffico a quest’ora, sai com’è… l’ora di punta…»
Guardo lo spirito a bocca aperta. L‘ora di punta?
«Sono tutti in giro a quest’ora, sai, tutti iniziano a lavorare a mezzanotte… Ma non importa, non importa! Ora sono qui e possiamo cominciare.»
Io continuo a guardarlo stupita. Che strano spirito…
In effetti, ora che lo guardo bene, mi ricorda qualcuno…
«Spirito… Lei mi assomiglia molto.»
«Ma certo! Sono il tuo passato.»
«Lei è il mio… passato?» ripeto confusa.
«O meglio, il tuo Natale passato, sì.»
«Il mio Natale passato?» ripeto ancora più confusa.
«Esatto, non sono mica uno spirito qualsiasi io. Io sono uno spirito del Natale! E mi chiamo Gratitudine» afferma lo spirito con orgoglio.
«Piacere di conoscerla, signor Gratitudine… E… ehm… cosa fa uno spirito del Natale?»
«Noi ricordiamo qual è il significato del Natale a chi l’ha dimenticato. A Natale non c’è posto per la tristezza, la rabbia, l’ingratitudine… Mia cara Kira, hai forse dimenticato come hai trascorso il tuo primo Natale?»
Il mio primo Natale? Avevo molto, molto freddo quel giorno. Lo spirito viene verso di me, sempre più vicino…
Il salotto e lo spirito sono scomparsi. Mi trovo in strada. È sera e i lampioni sono accesi. Conosco questo posto. Cammino verso un edificio abbandonato. So cosa troverò lì.
Voglio davvero andarci?
Entro nell’edificio.
In un angolo ci sono tre cuccioli. Sono sporchi e feriti. Dormono tutti vicini per tenersi al caldo, perché il pavimento è freddo e non hanno coperte.
Mia sorella, mio fratello ed io.
Siamo nati lì, quella era la nostra casa. Ma non era una bella casa. Era sporca, fredda e anche pericolosa. A volte uscivamo con la mamma per cercare qualcosa da mangiare. A me non piaceva uscire, fuori c’erano rumori forti, c’erano le macchine che passavano velocemente. C’erano gli umani.
Cercavo di dormire accanto ai miei fratelli. Avevo freddo. La mamma era andata via e non tornava. I miei fratelli ed io abbiamo iniziato a piangere. Pensavo continuamente: Quando torna la mamma? Ho tanto freddo… e tanta fame…
Ho aspettato la mamma per tanto tempo. Non l‘ho mai più rivista.
È triste osservare quella scena. Esco. Perché la mamma non è più tornata? Cos’è successo?
Una signora cammina sulla strada. Cammina lentamente perché è molto anziana. Quando passa vicino all’edificio abbandonato si ferma. Ha sentito il nostro pianto. Lentamente entra nell‘edificio.
Quando ci vede, ci copre subito con la sua sciarpa, poi ci prende in braccio e ci porta fuori.
La nonnina ci porta a casa sua. Ci mette sul tappeto e ci copre con due coperte. Ci porta dell’acqua e dei croccantini.
«Tesorini, avete fame? Mi dispiace, ho solo croccantini per gatti!»
Abbiamo una fame da lupi, non mangiamo da molte ore, forse da giorni. I croccantini sanno di pesce e sono davvero squisiti. Le ciotole sono vuote in pochi secondi.
«Accipicchia! Siete proprio affamati, eh?»
Ci porta altro cibo. Dopo aver mangiato e bevuto mi sento meglio.
«Non potevate mica passare il Natale fuori al freddo da soli, o no? Ci facciamo compagnia» dice la nonnina.
Poi si siede sul divano e guarda la TV. C’è un concerto di Natale. I miei fratelli ed io esploriamo l’appartamento. È piccolo e vecchio, ma accogliente. Un piccolo albero di Natale e un presepio sono le uniche decorazioni natalizie. Il divano è molto morbido! E il pavimento è così scivoloso! La nonnina non vive da sola. Vive con tanti gatti. I miei fratelli, i gatti ed io giochiamo tutti insieme. Anche la nonnina gioca con noi.
Non conoscevo quel lato degli umani. Anche loro possono essere gentili e amorevoli come la mamma. Ero molto felice di trovarmi al sicuro e al caldo con i miei fratelli, ma nel mio cuore ero anche un po’ triste… Chissà se anche la mamma stava passando un bel Natale?
E questo è stato il mio primo Natale.
All’improvviso tutto intorno a me comincia a girare e mi ritrovo nel mio salotto, di fronte all’albero di Natale. Tutti dormono. Guardo la pendola: è ancora mezzanotte e dieci. Corro da Padroncina, salto sul letto e mi raggomitolo accanto a lei. Che importanza ha il colore dell’albero di Natale? Ho una casa dove posso stare al caldo e una famiglia che mi vuole bene. E come la mamma mi ha detto, lei è sempre nel mio cuore.
Grata di questi doni, mi addormento.
3 - Terza domenica di Avvento
Oggi è la terza domenica di Avvento. La prima, la seconda e la terza candela della nostra corona dell’Avvento hanno illuminato la casa tutto il giorno.
Ora sono nella mia cuccia e aspetto lo spirito del Natale. La pendola suona la mezzanotte. Dong. Dong. Dong. Dodici rintocchi.
Ancora nessuna luce. Anche questo spirito arriva in ritardo?
Poi sento una vocina. «Ehi! Ehi, Kira! Qui sotto!»
Sotto dove? Mi guardo in giro e poi noto una luce sotto l’albero di Natale.
«Buona sera Kira!»
«Ehm… buona sera.»
Lo spirito è davvero piccolo. Ha le orecchie a punta e anche un cappello a punta. Sembra un folletto… Vicino a lui c’è un libro che è quasi più grande di lui.
«Sai chi sono io, vero?» chiede lo spirito e tira fuori dalla tasca un paio di occhiali rotondi.
«Uno spirito del Natale?»
«Esatto. Mi chiamo Altruismo» dice lo spirito e comincia a sfogliare le pagine del suo grande libro.
«Che cosa stai facendo?»
«Cerco il tuo nome» dice lo spirito. «Ecco qua!» esclama alla fine. Soddisfatto indica con il dito una pagina. Io la guardo.
«Non capisco niente! Che lingua è?» esclamo delusa.
«Ah giusto, è la lingua degli spiriti.»
«Ma perché c’è il mio nome in quel libro?»
«In questo libro ci sono tutti i nomi. E molte altre informazioni.»
«Per esempio?»
«Per esempio che ieri hai rubato tre sacchettini di biscotti di Natale e li hai mangiati tutti.» Ops.
«Comunque» aggiunge lui, «ci sono anche informazioni utili, come i nomi e gli indirizzi dei tuoi fratelli. Oggi andiamo a trovarli.»
«Davvero? Che bello!» esclamo felice.
Lo spirito chiude il libro e quello scompare, come per magia. E poi salta sulla mia schiena.
«Fantastico! Ho sempre sognato di cavalcare un cane!» Poi versa un po‘ di polvere luccicante sulla mia testa. Sorpresa, mi alzo, ma le mie zampe non toccano più il pavimento. Accipicchia, sto volando!
«Ti piace la mia polvere magica?» chiede lo spirito allegramente. «Adesso sei come uno spirito: nessuno ti può vedere o sentire, puoi passare attraverso i muri e puoi anche volare. E ora, si parte!»
E così volo nella notte. Non ci sono nuvole e si vedono tante stelle. Fa un po‘ freddo, ma per fortuna indosso la mia bella sciarpa che mi scalda.
Dopo un po’ lo spirito esclama: «Ecco la fattoria! Siamo arrivati.»
La fattoria si trova su una collina e io atterro sul prato di fronte alla stalla. È tutto molto silenzioso, solo delle campane si sentono in lontananza.
Lentamente, entro nella stalla. Ci sono tantissime capre e pecore e tutte dormono tranquille. In un angolo dormono anche dei cani.
«Guarda, Spirito! Quello è il mio fratellone»
Mio fratello dorme profondamente, raggomitolato sulla paglia.
«La paglia non sembra molto comoda… Perché non ha una bella cuccia per dormire?»
«Vedi Kira, tuo fratello è un cane da protezione delle greggi.»
«Un cane da protezione… di che cosa?»
«Un cane da protezione delle greggi» ripete lo spirito. «Vuol dire che protegge le pecore e le capre. Lui e gli altri cani dormono qui perché proteggono gli animali anche di notte.»
«Sono come degli angeli custodi delle pecore e delle capre?»
Lo spirito ride. «Esatto, degli angeli custodi. A lui non interessa avere una cuccia comoda o una sciarpa morbida. A lui interessa solo proteggere il gregge e rendere fiero il suo padrone. Lui lavora duro, ma lavora sempre per gli altri. E lo fa con grande passione.»
Io non so cosa dire. Sono molto impressionata.
«Vieni Kira, andiamo» dice lo spirito ed esce.
Io vado da mio fratello, gli do un bacio e sussurro: «Sono fiera di te.»
Mio fratello apre gli occhi e si guarda in giro, ma non può né vedermi né sentirmi. Buon Natale, fratellone.
Esco e ripartiamo. Durante il viaggio penso al mio fratellone. È proprio un bravo cane! Lavora tanto e pensa sempre agli altri… Chissà se anche la mia sorellina vive con pecore e capre? Ma quando lo spirito dice «Siamo arrivati!», non atterro in una fattoria. Anche questo posto è molto grande, ma non c’è nessuna stalla. Ci sono solo gabbie. Tante gabbie.
«Dove ci troviamo?»
«Siamo in un canile» risponde lo spirito. «Qui vivono i cani che non hanno una famiglia.»
«Che non hanno una famiglia?» ripeto scioccata. «E perché non hanno una famiglia?»
«Ah, ci sono diversi motivi. Alcuni cani sono nati sulla strada e nessuno li ha adottati, altri avevano una famiglia, ma poi la famiglia non poteva o non voleva più tenerli…»
La famiglia… non li voleva più?
«Ma è terribile!» esclamo ancora più scioccata. «Aspetta, non mi dire che… non mi dire che mia sorella è qui!»
Senza aspettare la risposta, corro da una gabbia all’altra. Alcuni cani dormono, altri abbaiano, altri piangono. Tutti gli occhi trasmettono una grande tristezza.
E poi, eccola lì. Sta dormendo raggomitolata in un angolo della gabbia. Le coperte sono vecchie, il suo cuscino è rotto. Lei è molto magra, scheletrica, e piuttosto sporca. Perché? Perché si trova qui?
«Che fortuna che hai tu, Kira! Hai una casa, una famiglia che ti vuole bene e quest’anno trascorrerai un bellissimo Natale… tua sorella invece non ha niente.»
E per la seconda volta questa notte, non so cosa dire.
Una lacrima scorre sul mio viso e cade sul pavimento freddo.
«Qualcuno deve aiutarla… tutti questi cani hanno bisogno di aiuto! Perché le persone non li adottano? Li adotto io! Tutti! Possono venire a vivere a casa mia!»
Lo spirito scuote la testa. «Mia cara Kira, purtroppo non è così semplice. Non puoi adottarli tutti. Non puoi salvare tutti i cani del mondo. Possiamo solo sperare che presto trovino una famiglia.»
Lo spirito ha ragione, ma non mi piace. Restiamo in silenzio per un po‘. Poi mi tolgo la bella sciarpa che mi ha fatto Padroncina e la metto dolcemente al collo di mia sorella.
«Lei ne ha più bisogno. Fa piuttosto freddo qui…»
Buon Natale, sorellina.
E poi torniamo a casa.
4 - Quarta domenica di Avvento
Oggi è la quarta domenica di Avvento. Padroncina ha finalmente acceso tutte le candele della corona dell’Avvento. Il Natale sta arrivando. Come passa il tempo…
Ora è notte e sono molto agitata. Cammino avanti e indietro davanti all’albero di Natale e aspetto impaziente il prossimo spirito.
La pendola suona finalmente la mezzanotte. Dong. Dong. Dong.
Mi guardo in giro e cerco la luce. Dai spirito, fai in fretta…
Finalmente appare fuori dalla finestra. Si avvicina velocemente e diventa sempre più grande. Diventa molto grande…
«Buona sera Kira. Io sono uno spirito del Natale e il mio nome è Amore. Sono l’ultimo spirito che incontrerai quest’anno.»
Questo spirito ha le corna, gli zoccoli e un lungo muso.
«Spirito! Devi assolutamente portarmi da mia sorella! Dobbiamo aiutarla!» esclamo agitata e inizio a parlare senza sosta. «Ho preparato alcune cose per lei, una coperta, qualcosa da mangiare, dei giocattoli, poi dobbiamo fare un piano per…»
«Kira, calmati.»
«Calmarmi? Mia sorella si trova in canile e tu mi dici di calmarmi?!»
«Shhh Kira, vuoi svegliare tutti? Adesso vieni con me. Ti mostro come tua sorella trascorrerà il prossimo Natale.»
«Il prossimo Natale?»
«Esatto. Con gli altri spiriti hai visto il passato e il presente. Io ti mostro il futuro. Allora, vuoi vedere come tua sorella trascorrerà il prossimo Natale?» chiede di nuovo lo spirito.
«Ma certo!» rispondo subito. Poi aggiungo incerta: «È un bel futuro?»
Lo spirito non risponde.
«Dai, salta su!» dice mostrandomi la schiena. Sopra c’è una bellissima sella.
«Dai, Kira! O vuoi rimanere qui?»
«No no!»
Corro a prendere il regalo per mia sorella e poi salto sulla sua schiena.
«E ora, tieniti forte! Si parte!»
Ci troviamo in un posto molto luminoso. Ci sono orologi di diverse forme e dimensioni e anche decine, no, centinaia di porte! Su una porta c’è scritto: Natale 2026. Guardo la porta dopo: Natale 2101. Su un’altra porta leggo: Natale 2032. Pazzesco!
Cerchiamo la porta giusta e alla fine la troviamo. Apriamo la porta e una forte luce mi abbaglia.
Lo spirito sta galoppando velocemente nella notte. Ci troviamo in montagna e tutto è coperto di neve. Ci sono alcune case, dei negozi e vedo anche un impianto sciistico in lontananza. Attraversiamo una piccola piazza con una fontana e una chiesetta. Lo spirito si ferma davanti a una baita.
«Mia sorella si trova qui?»
«Guarda» dice lui e indica la finestra.
La baita è molto accogliente e addobbata per Natale. Il camino è acceso. Delle persone sono sedute ad un grande tavolo di legno. Mangiano e chiacchierano allegramente. Sul grosso tappeto al centro della baita due bambini giocano con un cane. Un cane con una sciarpa azzurra.
Non credo ai miei occhi. Mia sorella sta bene. Ha una famiglia. È felice!
«Tua sorella ha trovato una famiglia poche settimane dopo Natale»
«Vivono qui?»
«Questa è la loro baita di montagna. Vengono qui spesso durante le vacanze a sciare e a fare escursioni. Quest’anno festeggiano il Natale con degli amici e ora stanno facendo il tradizionale cenone di Natale.»
Evidentemente sono già alla fine, perché una donna esclama: «Bambini, venite a mangiare il dolce!»
Ci sono sia il pandoro che il panettone e tutti ne mangiano una, due, tre fette. Anche i bambini mangiano felici una fetta di pandoro e spargono zucchero a velo dappertutto, anche sulla testa della mia sorellina.
È molto buffa con la testa bianca e tutti ridono, io compresa.
«Kira, ora dobbiamo andare. Vuoi lasciare il regalo per tua sorella qui davanti alla porta?» chiede lo spirito.
«Beh, ora non ne ha più bisogno… ma è sempre bello fare un regalo!» E appoggio con delicatezza il regalo sullo zerbino.
«Sono sicuro che le farà piacere» dice lo spirito soddisfatto.
Buon Natale, sorellina.
Un salto e… siamo di nuovo nel posto luminoso con le porte.
«Ehi spirito! Posso vedere anche il mio Natale futuro?»
Lo spirito annuisce. «In quale anno vuoi andare?»
«Facciamo… tra quattro anni?»
Di nuovo una forte luce mi abbaglia.
Quando apro gli occhi vedo la mia casa, proprio come la conosco. È giorno e una coppia sta camminando sul marciapiede con due cani e una carrozzina.
«Accipicchia! Quella sono io…?»
Come sono cresciuta! Di fianco a me c‘è Cody e dietro di noi ci sono Padroncina e Amicone. Padroncina ha i capelli un po‘ più corti e Amicone ha la barba lunga. E c’è anche una carrozzina! Un bimbo! No aspetta, sono due! Gemelli? Non credo ai miei occhi.
Felicissima, salto giù dalla sella dello spirito-renna e li seguo in casa. È sicuramente la mattina di Natale: hanno scartato da poco i regali e alcuni pezzi di carta da regalo sono ancora in giro.
«Sei soddisfatta del tuo futuro?» mi chiede lo spirito.
Io annuisco. Una famiglia felice è tutto quello che desidero.
Sono di nuovo a casa, ma questa volta nel presente. Di fronte a me c’è il nostro albero con le palline rosse e dorate. Con mia grande sorpresa noto anche una pallina azzurra appesa ad un ramo. Evidentemente Padroncina l‘ha trovata nella mia cuccia e l‘ha appesa all’albero… grazie Padroncina. Ma ora non sono più arrabbiata. Non mi importa più. E ammetto che anche le palline rosse e dorate sono molto belle!
Di fianco a me lo spirito annuisce soddisfatto.
«Addio Kira. Ora sei pronta a vivere il Natale con lo spirito giusto. Hai imparato tanto. Non dimenticare mai di essere grata per quello che hai e quello che gli altri fanno per te. Non dimenticare mai di aiutare gli altri e di essere sempre generosa. Non dimenticare mai di amare gli altri.»
E con queste sagge parole lo spirito scompare.
Epilogo - Natale
È la mattina di Natale e siamo a casa dei genitori di Padroncina. Tutti dormono profondamente.
Quasi tutti. Cody ed io non riusciamo più a dormire, siamo molto agitati. È Natale! Quando si svegliano? La pendola dice che sono già le nove. Hanno dormito abbastanza, non c’è dubbio. Cody ed io corriamo in camera da letto, saltiamo sul letto e abbaiamo. Sveglia! Sveglia! È Natale!
Padroncina borbotta qualcosa e si gira dall’altra parte. Cody ed io le lecchiamo la faccia.
«Ok va bene, mi arrendo! Sono sveglia!»
Buon giorno Padroncina!
Padroncina si alza, si veste e scende in salotto. Intanto anche gli altri si sono svegliati e arrivano sbadigliando. Tutti si radunano intorno all’albero di Natale e iniziano a scartare i regali.
Tutti sono molto felici, sorridono, si abbracciano e dicono «Buon Natale!» e «Grazie mille!» e «Che bel regalo!»
Poi Padroncina nota un pacchettino nascosto dietro all’albero e legge il bigliettino: «Per Kira e Cody da… Babbo Natale!»
Ma allora non porta i regali solo ai bambini buoni… anche ai cani buoni!
Sono molto emozionata. Cosa ci avrà regalato?
Apriamo il pacchetto e dentro ci sono dei biscotti a forma di renna. Che regalo meraviglioso!
Ma il regalo più bello non è da scartare. Vado da Cody e Padroncina e abbaio felice. Vi voglio bene! Padroncina ci abbraccia. «Buon Natale, cuccioli miei.»
Una luce vicino all’albero attira la mia attenzione. Mia mamma è lì e mi sorride.
Buon Natale anche a te, mamma.
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